Ostriche abbinamenti

Abbinamenti assolutamente da provare

 

Vorrei proporvi qualche abbinamento un po’ bizzarro. Non ho intenzione di rendervi il compito difficile del genere scaloppa di fegato grasso (…foie gras, so già che qualcuno se lo chiederà) realizzato da qualche abilissimo chef stellato e accompagnato da un complessissimo Riesling Auslese del 1992. Certo, potrei aiutarvi anche su questo ma non adesso. Per il momento “accontentatevi” di qualche proposta facile da realizzare divertendosi con le pietanze.

Ostrica. Iniziamo con qualcosa di poco Tooscans per niente facile da abbinare. Scompone, sbilancia, destruttura e varia la percezione di una lista infinita di vini. Neanche lo champagne si salva. Il classico abbinamento è quello con il Muscadet, vino bianco della Loira, fatto con le uve Melon de Bourgogne, che purtroppo non si trova quasi mai in abbinamento con le ostriche.

Vi propongo una spruzzatina di Whisky o Whiskey direttamente sull’ostrica e personalmente ho provato diversi tipi di ostrica con vari Whisky torbati. Invece di farsi sovrastare dall’intenso e persistente sapore l’ostrica riesce a ripulire il palato e a chiudere l’abbinamento in perfetto equilibrio. Emozionante!


Panforte. Ritorniamo in Toscana. Uno dei nostri classici abbinamenti che conoscete tutti, o quasi è Cantucci col Vinsanto, vino tipico dolce. Vi prego, non inzuppate i cantucci in un Vinsanto pregiato o, ancora peggio, in un Occhio di Pernice: piuttosto, accompagnateli. Magari, in questo caso più che negli altri, anche i Cantucci sceglieteli di produzione artigianale e di ottima qualità.

Ma torniamo al Panforte, un altro dolce tipico ma assai differente, intenso, speziato e incredibilmente complesso. Per le sue note agrumate lo abbinerei a un amaro all’arancia o a qualcosa del genere. Ma provatelo con formaggi erborinati. Un’esplosione e un alternarsi di sapori incredibile.



 

Lardo. Non ci sono dubbi, ci vuole la bollicina. Champagne, Franciacorta, Trento Doc, Alta langa… Ma per il Lardo di Colonnata IGP la scelta cade decisamente su un Metodo Classico, Cru oppure Millesimato . Ci vuole struttura. Il Lardo di Colonnata passa diversi mesi a completare la stagionatura nelle conche di marmo dove viene massaggiato di tanto in tanto con un mix ricco di spezie. Ha eleganza e complessità: ci vuole la bollicina alla Sua altezza.

La perfezione? La fetta di Lardo di Colonnata senza pane che si scioglie in bocca sprigionando i suoi sapori. La bollicina solo sul finale, per giocare con alternarsi dei sapori, ripulire  il palato e prepararvi per un’altra fetta. E provate il Lardo di Colonnata tagliato molto sottile sui gamberi rossi crudi. Sublime.

 

Tartufo Bianco. La Sua Maestà. Proprio adesso che siamo in piena stagione come potrei non nominarlo. La miglior espressione è assolutamente con l’uovo al tegamino. Mi raccomando, prima sale in una padella calda e poi uovo senza rompere il giallo che appena pronto si toglie dal fuoco con, a seguire, una grattata di pepe (sempre di qualità!) a crudo solo sul tuorlo. Il Tartufo Bianco richiede la perfezione ma non la cottura, in modo categorico. A crudo, a lamelle e a piacere. L’uovo si raffredda subito, quindi assicuratevi di servirlo sul piatto caldo.

Abbinamento alternativo: l’ultima tendenza è di usarlo su pesce crudo. Mi piace, ma in questo caso prediligo il classico perché sprigiona al meglio il sapore. Il vino? Da uve Nebbiolo. Ma da provare anche con qualche bianco con la macerazione prolungata sulle bucce come ad esempio il Trebbiano di Podere Pellicciano. 

 

Bistecca. L’abbinamento per tradizione della Bistecca alla Fiorentina è il Chianti Classico DOCG. Fatto principalmente con uva Sangiovese, che nella zona del Chianti Classico ha la sua massima espressione. La principale caratteristica del Sangiovese è l’elevata acidità che serve anche ad assicurarne la longevità. A volte proprio per questo è difficile da bersi da solo. Si abbina bene ai salumi, formaggi freschi o semi stagionati, ma con la bistecca si abbina perfettamente. La sgrassa bene, si amalgama nei sapori e si completa.

E diffidate del macellaio che vi dice: vi do una meravigliosa bistecchina bella magra... La bistecca deve essere grassa. E’ la qualità del grasso e della carne che fa la differenza. Avete mai visto delle carni pregiatissime come Wagyu o meglio Wagyu di Kobe? Poesia di grasso amalgamato! Tornando alla Bistecca, sceglietela ben frollata (!) e provatela con la birra ma scegliete delle birre artigianali e abbastanza complesse in quanto suppongo che la vostra bistecca sarà cucinata alla griglia. Non ammazzatemi per cortesia per la seconda la bistecca con una birra mediocre.

 

Cioccolato. Chiudiamo con una nota un po’ dolce e un po’ amara. Come avrete capito mi riferisco al cioccolato fondente. Sono perfetti i distillati come Bas Armagnac o Rum (Rhum). Il Porto ci sta divinamente. Adoro il tortino di cioccolato dal cuore caldo con un Porto invecchiato oppure con un vino fortificato e qui c’è un’infinità di combinazioni da provare. Ho provato a preparare il Risotto ai fegatini, nocciola e il cioccolato fondente, molto particolare, ma non è per tutti. Ma non mi viene in mente un altro abbinamento bizzarro…lascio a voi il compito.
 

Aspetto le vostre proposte!

 

 

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