Le Cialde di Montecatini Terme sono un fragrante biscotto tipico della famosa città termale toscana. Prodotti seguendo la ricetta tradizionale a base di farina, latte, uova, zucchero e mandorle. Provale nella elegante confezione di latta
La ricetta ha un’antica storia e viene da lontano. Farina, latte e uova danno vita alle sfoglie, sottilissime e fragranti, finemente stampigliate con uno dei simboli della bella città. Al centro una granella di zucchero, mandorle e vaniglia. Due calde piastre assemblano le sfoglie e il loro prezioso ripieno in un dolce abbraccio.
Ideali come un raffinato dessert a merenda ricca di sostanze, grazie alle mandorle e alle loro proprietà. Sono l’ideale accompagnamento a tè e a caffè. Si sposano a meraviglia con il gelato.
Prodotto con puro latte di pecora, definito a pasta cruda, è una seconda affinatura, stagionato per circa 45/60 giorni, è giovane e delicato, adatto per un consumo in ogni occasione, dal piatto degli antipasti al tagliere dei salumi oppure in un plateau di formaggi.
La ricetta del Brigidino di Lamporecchio è semplice, costituita da soli quattro ingredienti: uova (quelle dei Desideri sono fresche e a km 0), farina di grano, zucchero e anice. Quest’ultimo ingrediente ci racconta una bella storia relativa alla nascita di questo prodotto, frutto di un errore di cui noi ancora oggi beneficiamo.
Nel convento di Santa Brigida di Lamporecchio le sorelle avevano il compito di preparare per le parrocchie del circondario le ostie usate nella celebrazione della messa. Destino volle che un giorno le suore sbagliassero qualche passaggio nell’impasto e per non buttar via il lavoro fatto aggiungessero uova, zucchero e anice, dando vita ad una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri.
Il Brigidino di Lamporecchio ha la caratteristica forma rotonda, dai bordi irregolari, un colore giallo dorato e al centro riporta stampigliato un fiore stilizzato, quello che si ritrova negli antichi stampi con i quali veniva prodotto in origine.
Difficile spiegarlo il Brigidino… va provato, o meglio sgranocchiato e, uno tira l’altro.
Ama la compagnia di un buon Vinsanto e così può diventare un originale dessert da fine pasto. Tuffato nel cioccolato diventa un vero e proprio peccato di gola tutto da condividere. Si sposa a meraviglia con il gelato. Ma potrebbe essere anche un moderno snack all’insegna della genuinità. Il suo gusto classico è quello all’Anice.
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Formaggio di pecora, affinato nella “pula” delle nocciole del Piemonte.
Si tratta della Tonda gentile delle Langhe anche detta Nocciola Piemonte IGP prodotta dall’Azienda Papa dei Boschi in provincia di Cuneo. La “pula” (perisperma) sono gli scarti del vaglio dopo la tostatura e la macinatura delle nocciole per ottenere la pasta di nocciole, questi scarti sono pezzi più grandi di nocciole e il perisperma ovvero la sottile pellicina marroncina che ricopre la nocciola, oltre che l’olio essenziale di nocciola.
Questo ingrediente viene utilizzato per affinare la crosta del pecorino, chiamato pertanto Scoiattolino, in quanto si sa che gli scoiattoli sono golosi di noci e nocciole.
Il risultato è un formaggio dal gusto equilibrato data l’armonizzazione ottenuta dell’ingrediente aggiunto assieme al formaggio, da apprezzarsi ad ogni boccone. La crosta è assolutamente edibile.
Denominazione: Toscana IGT
Zona di produzione: Gaiole in Chianti (SI)
Uvaggio: Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot
Affinamento: Barrique di rovere francese
Terreni: i terreni di. Montelodoli sono ricchi di argille alternate da massi di alberese e arenarie calcaree, mentre quelli di Cornia sono piu` ricchi di pietre caratteristica che frena molto la vigoria della pianta esaltando la struttura del futuro vino.
Esposizione: Sud, Sud-Est
Vinificazione e maturazione: vendemmia effettuata esclusivamente manualmente con selezione e conferimento in cantina delle uve in base al vitigno, diraspatura senza pigiatura. Vinificazione in serbatoi in acciaio inox a temperatura controllata per 21 giorni, con post-macerazione a cappello sommerso per 2 mesi. Svinatura e pressatura. L’affinamento di circa 24 mesi in botte grande e tonneaux non nuovi.
Titolo alcolometrico 13,5% Vol
Temperatura di servizio: 16°-18°C
Il Futuro nasce nelle migliori vigne della canti in Loc. Cornia e Loc. Monticello, che si sviluppano a 450 metri sul livello del mare. Il Colombaio di Cencio con i suoi 25 ettari di vigneti interamente condotti secondo il regime di agricoltura sostenibile, i cui terreni sono accomunati fin dalla loro formazione originatasi dal massiccio del Chianti da un elevata pietrosità calcarea compatta che posa su una base di arenaria. Questa tipologia di terreno frena il vigore della pianta e allunga il ciclo vegetativo ed esalata la struttura del Chianti. I nostri vigneti si sviluppano dai 280 ai 480 metri sul livello del mare e sono situati in tre diverse sottozone all’interno del comune di Gaiole in Chianti.
Denominazione: Chanti Classico DOCG
Zona di produzione: Panzano in Chianti, (FI)
Uvaggio: Sangiovese e Merlot
Maturazione: in fusti di rovere francese
Titolo alcolometrico 14% Vol
Temperatura di servizio: 18°-19°C
La Massa, una gemma nel cuore del Chianti Classico. 25 ettari di vigneto esposti a sud nella splendida Conca d’Oro di Panzano. Documenti raccontano l’affascinante storia di vino ed olio prodotti sin dal XV secolo; alla fine del 700, l’allora chiamato Podere di Massa, diviene un possedimento della curia di Fiesole, ed in seguito parte dello “Spedale di Bonifazio della città di Firenze“. Giampaolo Motta la rileva nel 1992, iniziando una lunga opera di ripristino dei vigneti e delle cantine. Il Giorgio Primo è da sempre il vino di punta dell'azienda, ad oggi viene prodotto con la denominazione Toscana IGT.
Denominazione: Toscana IGT
Annata: 2006
Primo anno di produzione: 1974
Vitigni:100% Sangiovese
Vinificazione: in tini di acciaio tronco-conici a temperatura controllata con sistema di svuotamento (Délestage) e rimontaggi per circa 20 giorni.
Maturazione o invecchiamento: in botti di rovere francese da 500 litri in parte nuove e in parte di secondo passaggio per circa 18 mesi.
Titolo alcolometrico: 14% vol
Temperatura di servizio: 18°C
La famiglia Bianchi è il nucleo intorno al quale Castello di Monsanto è nata, è cresciuta e ha attraversato più di mezzo secolo tracciando un solco profondo nella storia del Chianti Classico al punto da segnarne la strada. Oggi è Laura Bianchi a tramandare le tradizioni famigliari con grande dedizione e amore per il territorio e per la viticoltura.
L'annata 2006 è praticamente introvabile, visto la fama e la reputazione ormai consolidate di questa meravigliosa azienda.