Correva l’anno 1928, i giovani fratelli Chiaverini decidono di fondare una piccola impresa per la produzione di marmellate e conserve, appena fuori le mura della città di Firenze. Il laboratorio di Via Locatelli mantiene la sua tradizione manuale e artigianale ma, pian piano, viene trasformato in stabilimento. Ormai le loro confetture sono ben conosciute in tutto il mondo per la loro bontà.
Esplosione di genuina freschezza. Ecco la nostra Confettura Extra More di Rovo Selvatico.
Correva l’anno 1928, i giovani fratelli Chiaverini decidono di fondare una piccola impresa per la produzione di marmellate e conserve, appena fuori le mura della città di Firenze. Il laboratorio di Via Locatelli mantiene la sua tradizione manuale e artigianale ma, pian piano, viene trasformato in stabilimento. Ormai le loro confetture sono ben conosciute in tutto il mondo per la loro bontà.
Esplosione di genuina freschezza. Ecco la nostra Confettura Extra Fichi con Mandorle.
Correva l’anno 1928, i giovani fratelli Chiaverini decidono di fondare una piccola impresa per la produzione di marmellate e conserve, appena fuori le mura della città di Firenze. Il laboratorio di Via Locatelli mantiene la sua tradizione manuale e artigianale ma, pian piano, viene trasformato in stabilimento. Ormai le loro confetture sono ben conosciute in tutto il mondo per la loro bontà.
Esplosione di genuina freschezza. Ecco la nostra Confettura di Mirtilli Selvatici.
Caccia e Corte, il Ragù di Lepre. Questo animaletto (Lepuse europaeus) ha sempre scorazzato nelle campagne Toscane, ed è stato cibo gradito per chi fosse riuscito a catturarlo. Nell’affresco della “Cavalcata dei Magi” che Benozzo Gozzoli dipinse in palazzo Medici-Riccardi in Firenze si vede, all’uscita di un bosco, un falcone con una lepre fra gli artigli, un’amazzone, e di fronte a lei un cavaliere. Il Gozzoli raccontava che il cavaliere cercando di catturare la lepre, l’aveva spinta fuori dal bosco, dove il falcone della bella amazzone l’aveva ghermita. Ne nacque una pacata discussione su di chi fosse la preda, discussione che fu risolta quando la dama invitò il cavaliere a recarsi al castello di lei dove avrebbero gustato assieme l’agognato animale. Consigliamo di provarlo con linguine allo zafferano!
Sono i biscotti tipici, i più conosciuti, i più copiati in tutta Italia. Il segreto di Marabissi: utilizzare le materie prime migliori, lavorarle a mano secondo la tradizione toscana. Si accompagnano al tè, al caffè, al cappuccino, ma hanno il loro abbinamento ideale con il vino liquoroso come il toscano Vinsanto.
La versione Classica è quella che ha fatto la storia è un blend di cinque cioccolati fondenti diversi, cacao amaro in polvere ed una goccia di crema di latte. Senza uova, ne burro, ne farina. Tre semplici componenti per un grande cioccolato morbido e cremoso, dal gusto intenso e persistente, da gustare a temperatura ambiente per cogliere tutta l’immediatezza e la bontà dei suoi ingredienti. Ottima se accompagnata con delle pere fatte caramellare in padella con del vino rosso, poco zucchero e delle spezie, un ciuffo di panna montata o un biscotto alle mandorle.
Sono confezionati sottovuoto per fargli mantenere per mesi tutta la loro fragranza e bontà.
Vanno mantenute a temperatura controllata (+2/+4°C) e lasciate stemperare un po’ prima di consumarli per apprezzare al meglio avvolgenti sapori di queste meravigliose torte.